La cultura: diritto principale dell’uomo
La cultura generale è un diritto dell’uomo, un principio fondamentale che non si può ignorare e che è stato sancito dall’articolo 27 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Questo articolo prevede il diritto per tutti a prendere parte alla vita culturale. Il diritto viene non solo riconosciuto, ma anche incentivato. La parola cultura, in generale, contiene molti significati e non si può ridurre a una definizione singola e precisa. Nonostante questo, diversi documenti formulati anche dall’UNESCO riconoscono la cultura come qualcosa che attiene profondamente alla dignità delle persone, ne è una loro espressione e come tale va difesa.
La definizione di cultura secondo l’UNESCO
Una definizione più precisa si può rintracciare nel Preambolo della Dichiarazione Universale dell’UNESCO sulla diversità culturale (2001):
“(…) la cultura deve essere considerata come l’insieme dei tratti distintivi spirituali e materiali, intellettuali e affettivi che caratterizzano una società o un gruppo sociale e include, oltre alle arti e alle lettere, modi di vita e di convivenza, sistemi di valori, tradizioni e credenze.”
Sempre più persone, di diverse età, seguono corsi di cultura generale. Spesso si tratta di corsi di lingua, un mezzo essenziale per comprendere la cultura di altri popoli, ma anche corsi di letteratura, corsi di poesia e corsi di arte sono momenti formativi che favoriscono la creatività e l’apprendimento, senza dimenticare la valenza sociale. Un altro aspetto da tenere presente, infatti, è che la cultura rappresenta un fenomeno sociale, risultato dell’interazione tra individui e della condivisione di contenuti umanistici.
La cultura come patrimonio da preservare
L’UNESCO favorisce la salvaguarda del patrimonio culturale intangibile che include tutte “le pratiche, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, le competenze oltre che gli strumenti, gli oggetti, gli artefatti e gli spazi culturalmente significativi che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale”.
La salvaguarda del patrimonio culturale di ogni popolo e di ogni individuo è quindi un diritto fondamentale per l’uomo e, in alcuni casi, è un dovere tutelare le culture a rischio. Questo vale, ad esempio, per le culture di popolazioni divenute minoritarie nel tempo, per svariati motivi. Alcuni studiosi svolgono un lavoro molto prezioso nel conservare espressioni culturali che si tramandano all’interno di gruppi ormai anche molto piccoli numericamente.
La Convenzione dell’UNESCO dichiara espressamente che “la protezione e la promozione della diversità culturale presuppongono il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali quali la libertà di espressione, d’informazione e di comunicazione nonché la possibilità degli individui di scegliere le proprie espressioni culturali.”
La cultura è necessaria quanto la biodiversità
Da segnalare anche l’articolo 1 della Dichiarazione Universale dell’UNESCO sulla diversità culturale, in cui si afferma che la “fonte di scambi, d’innovazione e di creatività, la diversità culturale è, per il genere umano, necessaria quanto la biodiversità per ogni forma di vita.” Insomma, un diritto fondamentale quanto altri diritti naturali. In questo senso anche piccoli atti come informarsi, leggere e raccogliere informazioni diventano un modo per esercitare il proprio diritto alla cultura. Frequentare corsi di cultura generale, oppure più specifici come i corsi di letteratura, di poesia o di arte, è pertanto un diritto di cui nessuno può essere privato. Al contrario rappresenta un modo per tutelare il patrimonio legato alla cultura.